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Conversazioni sull’educazione
fossero capaci di «cambiare idea» o revocare le loro precedenti «decisioni»
senza retropensieri né rimpianti. Non devono affezionarsi apertamente alle
informazioni che hanno acquisito e per nessun motivo devono sviluppare
l’abitudine di comportarsi in unmodo che le informazioni abbiano suggerito.
Tutte le informazioni di cui si impadroniscono invecchiano rapidamente
e invece di fornire una guida affidabile possono condurre fuori strada se
non vengono prontamente accantonate. Quel che i «cervelli» dei missili
intelligenti non devono mai dimenticare è che la conoscenza che essi acqui-
siscono è in sommo grado
revocabile,
buona solo fino a ulteriore notifica e di
utilità meramente temporanea, e che ciò che garantisce il successo consiste
nell’accorgersi del momento in cui la conoscenza immagazzinata ha cessato
di essere utile e deve essere gettata via, dimenticata e sostituita.
I filosofi dell’educazione dell’epoca solido-moderna vedevano gli
insegnanti come lanciatori di missili balistici e insegnavano come garantire
che i loro prodotti restassero rigidamente nel corso predeterminato dalla
velocità conferita inizialmente. Non c’è di che stupirsi: i missili balistici
erano nei primi stadi dell’epoca moderna il più avanzato conseguimento
delle invenzioni tecniche degli umani. Servivano senza possibilità di errore
chiunque desiderasse conquistare e padroneggiare il mondo così com’era;
come dichiarò confidenzialmenteHilaire Belloc riferendosi ai nativi africani:
«Qualunque cosa accada, noi abbiamo il Maxim Gun e loro no» (il Maxim
Gun, omitragliatriceMaxim, ricordiamolo, era un’arma capace di sparare un
gran numero di proiettili balistici in un tempo molto breve, ed era efficace
soltanto se si avevano a disposizione molti proiettili). Di fatto, comunque,
questa visione del compito dell’insegnante e del destino dell’allievo era
molto più vecchia dell’idea di «missile balistico» e dell’era moderna che lo ha
inventato — come testimonia un antico proverbio cinese, che ha preceduto
l’avvento della modernità di due millenni ma si trova ancora citato dalla
Commissione delle Comunità Europee a supporto del suo programma per
il
Lifelong Learning
alle soglie del XXI secolo: «Quando pianti per un anno,
pianta grano. Quando pianti per un decennio, pianta alberi. Quando pianti
per la vita, coltiva e educa persone». È solo con l’ingresso nei tempi liquido-
moderni che l’antica saggezza ha perso il suo valore pragmatico e coloro che
erano alle prese con l’apprendimento e la promozione dell’apprendimento
noto con il nome di «educazione» hanno dovuto spostare la loro attenzione
dai missili balistici a quelli intelligenti.