40
PEDAGOGIAPIÙDIDATTICA
di diversità, e promuovendo persone e società eque, a misura della persona umana.
Una buona educazione e una buona scienza dell’educazione non possono considerare
solo parte della situazione di vita dell’educando, ma dovranno considerare l’educan-
do nella sua interezza, nei vari aspetti della sua persona e del suo specifico percorso
esistenziale. In tal senso, occorre fare in modo che la pedagogia interculturale sia
definitivamente considerata come distinta sia dalla pedagogia per stranieri sia dalla
pedagogia speciale. Essa, pur inglobando tutti gli aspetti positivi di tali riflessioni
teoriche, dovrebbe intraprendere la strada della differenza e della complessità come
categoria fondante e ineludibile. L’obiettivo dovrebbe essere di far confluire la pe-
dagogia interculturale nella pedagogia generale, intesa come rivolta a tutti, senza
alcuna distinzione. Continuare a impiegare l’aggettivo «interculturale» dovrebbe
servire solamente da «stampella» — solo in fase transitoria — per ricordare tutte le
forme di differenza, discriminazione e iniquità presenti in classe e nella società civile.
Nel tempo dove l’educazione e la pedagogia sono in forte crisi, non solo a
scuola e nelle professioni d’aiuto, ma in tutti i settori della vita civile, è necessario
pervenire alla consapevolezza che, per uscire dalle drammatiche crisi economi-
che, politiche, sociali e valoriali dal nostro tempo, la strada maestra è proprio
l’educazione. Occorre ricominciare dall’educazione in famiglia, a scuola, nei
mass media, in tutti i settori della vita civile. Occorre formare bambine e bam-
bini, giovani, adulti e anziani, affinché sappiano usare le bussole pedagogiche
necessarie a leggere le nuove cartine fornite dalla vita (Frabboni e Pinto Minerva,
2000), a spendere bene la propria vita, in un rapporto di autonomia con il resto
del mondo fisico e sociale.
A prescindere dagli aggettivi che vogliamo o meno aggiungere, a scuola abbiamo
un disperato bisogno di competenze, buone teorie e pratiche educative atte a fare
giustizia, gestire e valorizzare ogni forma di differenza.
Bibliografia
Bachmann G. (2008),
Gatekeeper: A foreword
. In S. Kagan e V. Kirchberg (a cura di),
Sustainability: A new frontier for the arts and cultures,
Frankfurt a/M, VAS.
Damiano E. (a cura di) (1999),
La sala degli specchi
.
Pratiche scolastiche di educazione
interculturale in Europa
, Milano, FrancoAngeli.
Demetrio D. e Favaro G. (2002),
Didattica interculturale. Nuovi sguardi, competenze,
percorsi
, Milano, FrancoAngeli.
Frabboni F. e Pinto Minerva F. (2000),
Manuale di pedagogia generale,
Bari, Laterza.
Grant C. e Portera A. (a cura di) (2010),
Intercultural and multicultural education: Enhanc-
ing global interconnectedness,
New York, Routledge.
Hyslop-Margison E.J. e Sears A. (2006),
Neo-Liberalism, globalization and human capital
learning: Reclaiming education for democratic citizenship
, Dordrecht, Springer.
Portera A. (a cura di) (2003),
Pedagogia interculturale in Italia e in Europa
, Milano, Vita
e Pensiero.
Portera A. (2006a),
Globalizzazione e pedagogia interculturale,
Trento, Erickson.
Portera A. (a cura di) (2006b),
Educazione interculturale nel contesto internazionale,
Milano,
Guerini.
Santerini M. (2003),
Intercultura
, Brescia, La Scuola.
Secco L. (1999),
Preliminari della pedagogia interculturale come pedagogia dell’essere
, «Stu-
dium Educationis», vol. 4, pp. 620-632.
Sumner J. (2008),
Eating as a pedagogical act: Food as a catalyst for adult education for sus-
tainability,
«Kursiv – Journal Fuer Politische Bildung», vol. 4, pp. 124-136.
Susi F. (a cura di) (1999),
Come si è stretto il mondo,
Roma, Armando.
(GL]LRQL (ULFNVRQ