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Comesi puòdefinireunprogrammadi pre-
parazioneche tengacontoanchedellealtre
attivitàdi carattere lavorativoopersonale?
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Molti comportamenti connessi all’uso del tempo sono
automatici, nel senso che vengono messi in atto per abitudine
e a livello subconscio. Tuttavia, quando bisogna pianificare
il raggiungimento di un obiettivo, è necessario assumere
un controllo consapevole delle proprie azioni e del proprio
tempo.
La pianificazione deve essere un processo dinamico e
costante, che valuta i risultati in itinere e, in caso di necessità,
riorienta le attività previste. Un errore comune nel processo di
preparazione a un esame è quello di iniziare senza avere un’idea
chiara della direzione da intraprendere, senza un obiettivo, in
sostanza «improvvisando». Cominciare a studiare senza avere
fatto alcuna pianificazione spesso porta a dover ricominciare
tutto daccapo (cioè a una falsa partenza), il che si traduce in
una perdita di tempo prezioso.
La pianificazione deve quindi definire:
1. gli obiettivi;
2. le fasi e le risorse necessarie;
3. le priorità;
4. il programma (la «tabella di marcia» dei tempi);
5. il monitoraggio dei progressi (e gli eventuali adattamenti
necessari).
Affinché un obiettivo sia valido deve essere:
1. concreto (quindi possibilmente scritto; è stato dimostrato
che dal punto di vista psicologico scrivere i propri obiettivi
aiuta a raggiungerli);
2. identificato (ossia preciso e circoscritto);
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