Il sistema italiano di istruzione e formazione
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due dimensioni sono strettamente correlate. Infatti, vengono descritte
sia competenze di natura disciplinare (comunicazione nella madrelin-
gua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica,
competenza digitale), sia competenze trasversali quali
imparare a impa-
rare
,
competenze sociali e civiche
,
senso di iniziativa e l’imprenditorialità
,
consapevolezza ed espressione culturale
.
I compiti educativi degli insegnanti della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo d’istruzione sono sinteticamente delineati nelle competenze
descritte all’interno del profilo, che chiama in gioco la qualità di un
percorso formativo che inizia a 3 anni e «si conclude», in progress, a 14.
3. L’organizzazione del curricolo
Un terzo passaggio delle Indicazioni 2012 è rappresentato dalla
parte intitolata
L’organizzazione del curricolo
. Si tratta di una sezione del
testo di fondamentale importanza. In essa, infatti, vengono esplicitati i
compiti assegnati alle singole istituzioni scolastiche in relazione al rap-
porto tra responsabilità del «centro» (MIUR) e funzioni attribuite alle
singole realtà educative.
Il primo paragrafo di questa sezione,
Dalle Indicazioni al curricolo,
ribadisce la centralità delle scuole nell’elaborazione del curricolo d’istituto,
nel rispetto naturalmente dei vincoli posti dalle Indicazioni nazionali. Di
questo tema ci siamo già occupati nel capitolo precedente e, pertanto,
riconfermiamo quanto già espresso. Il curricolo è un compito che ogni
singola istituzione deve predisporre alla luce di quanto evidenziato nel
testo del MIUR.
Il secondo paragrafo,
Aree disciplinari e discipline,
riprende il valore
formativo delle «materie» di studio, in una prospettiva di unitarietà del
processo di apprendimento. Si legge, infatti, che «le discipline, così come
noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra da
confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà
tipica dei processi di apprendimento».
Oltre a sottolineare «l’artificiosità» della separazione tra le varie
discipline, si riafferma che esse non sono precostituite in aree disci-
plinari, come nelle Indicazioni 2007, in quanto tale facoltà viene ri-
messa alla valutazione delle singole scuole autonome e non a decisioni
assunte in ambito nazionale. Questa scelta è motivata dall’esigenza
di non interferire con decisioni che ogni istituzione scolastica potrà
liberamente assumere.
Il terzo paragrafo,
Continuità e unitarietà del curricolo,
ripropone il
tema del curricolo verticale da 3 a 6 anni, già affrontato nel precedente
capitolo: «L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni» si sottolinea
Le competenze
Centro e periferia
Aree e discipline
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11