Il ruolo del gioco nell’integrazione degli allievi diversamente abili
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loro comprensione risulta indispensabile: non tanto perché l’allievo partecipi
alle attività scolastiche, quanto perché la persona in età adulta possa prendere
parte a pieno titolo al vivere comune. Proprio nell’ottica indicata dagli studi di
Piaget, risulta necessario quindi elaborare strumenti che rendano più concrete
e visibili le situazioni altrimenti troppo lontane dall’esperienza dei ragazzi, al
finedi permetterneuna comprensioneadeguata. La realizzazionedi unmodello
in scala di una realtà lontana nel tempo o nello spazio può essere, appunto, un
modo di utilizzare il gioco di costruzione come strumento atto a coinvolgere
nello studio di più discipline tutti gli allievi, unendo all’attività anche coloro
che manifestano difficoltà cognitive. Ragionando e riflettendo insieme all’al-
lievo, mentre si realizzano i modelli o le miniature e così via, egli può riuscire a
comprendere e acquisire, talvolta persinomolto facilmente, concetti alquanto
complessi e poco concreti.
Ogni volta che sia necessario aggiungere un nuovo elemento al lavoro,
durante la sua realizzazione, si apre la possibilità di conversare con l’allievo sui
temi che si affrontano: per un alunno che ha un ritardo nello sviluppo della
personalità, il racconto degli avvenimenti accaduti in epoca preistorica o nel
Medioevo, così come la descrizione dei fenomeni che avvengono all’interno
di un vulcano, nei pozzi petroliferi, oppure nelle zone polari o nella foresta
equatoriale, possono assumere una concretezza ineguagliabile, se ciò avviene
mentre egli «gioca» a costruirne il modellino.
È opportuno che la realizzazione di tali costruzioni non risulti né fine a
se stessa, né utilizzabile solo dall’allievo in difficoltà. La presenza dell’alunno
potrà risultare un’opportunità di crescita personale e di sviluppo delle abilità
cognitive anche per tutti gli altri, in quanto la costruzione è comunque un
efficace strumento di lavoro per l’intera classe: se il compito viene affidato al
gruppodegli allievi nel suo insieme, l’atteggiamento costruttivo e proficuopuò
essere tenuto costantemente e senza disagio dall’allievo, ma in realtà anche gli
altri allievi, lavorando alla realizzazione dei modelli, possono svolgere attività
didattiche approfondite; anch’essi, infatti, discutono tra loro dei vari aspetti
delle situazioni analizzate, suggerendo uno all’altro possibilità di lavoro e di
realizzazione, dibattendo le proposte e cercando sui libri o nell’aiuto degli
insegnanti la soluzione ai problemi, quando ad esempio manca l’accordo tra i
componenti del gruppo. In tal modo si rende possibile l’utilizzo, da parte degli
allievi, di metodi d’apprendimento quali l’aiuto reciproco e l’aiuto tutoriale.
Essi possono apprendere metodologie di lavoro e contenuti disciplinari, con-
cetti chiave per lo studio delle materie e abilità operative e di programmazio-
ne attraverso il confronto reciproco delle idee, la scelta tra le possibilità e le
opzioni più attendibili, la verifica delle ipotesi, ecc. Com’è noto, anche questo