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è chiaramente più adattiva di quella impulsiva e i valori estremi
dell’impulsività sono considerati un’espressione patologica. Si
deve tuttavia evidenziare che in molti compiti è importante
mettere in atto un’elaborazione veloce e corretta (pensiamo ad
esempio alla prova del test preselettivo), mentre altre situazioni
richiedono un’elaborazione più lenta: sono queste le due mo-
dalità che lo stile esemplifica.
Come si può notare, gli stili possibili sono tanti e tutti
hanno in genere la caratteristica di essere o sembrare dicoto-
mici in quanto presentano modalità contrapposte, ambedue
efficaci, di affrontare un compito. In realtà queste modalità di
elaborazione dell’informazione rappresentano delle situazioni
estreme in cui, salvo qualche rara eccezione, nessun individuo si
ritrova appieno. Anzi, è possibile pensare che ognuno possieda
in misura diversa ciascuno stile e che vi sia per ogni persona,
in un modo tendenzialmente stabile, la prevalenza dell’uno o
dell’altro. Inoltre, di fronte a compiti particolari che richiedo-
no l’adozione di uno stile diverso da quello preferito, possono
essere messi in atto processi e scelte strategiche tipici dello stile
opposto.
La persona strategica, che realizza successi, conosce il suo
stile preferenziale e lo utilizza in contesti appropriati, ma sa
anche essere flessibile e usare uno stile alternativo se il compito
e la situazione lo richiedono.
Domande e attività di riflessione
➤
Sai quali sono i principali stili cognitivi di apprendimento?
➤
Hai individuato qual è la tua modalità preferenziale di
elaborazione delle informazioni?
➤
Quale ti sembra la strategia più funzionale per la pre-
parazione al concorso? E quella per affrontare la prova
preselettiva?
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