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Anche il processo di
autoregolazione
ricopre un ruolo fon-
damentale nell’aiutarci ad automonitorare consapevolmente il
nostro studio e la nostra preparazione.
Autoregolare i propri processi cognitivi in questo caso
significa attivare le seguenti fasi:
a) fissare un chiaro obiettivo di funzionalità ottimale del
processo stesso, in termini sia di risultati, sia di modalità
di svolgimento (come si dovrebbe fare per ricordare alcuni
nomi, per scrivere un buon riassunto, per rispondere inmodo
corretto a un quesito evitando di incorrere negli errori più
usuali, ecc.);
b) darsi istruzioni, suggerimenti o aiuti per svolgere concreta-
mente le operazioni tipiche del processo stesso (ad esempio,
scriversi su un foglio di ripetere mentalmente cinque volte
la lista di parole che dovranno essere poi rievocate);
c) osservare l’andamento del processo stesso, raccogliere dati
sui risultati prodotti e renderli disponibili per una successiva
valutazione;
d) confrontare questi dati prodotti con gli obiettivi e gli standard
che precedentemente si erano fissati (fase a);
e) valutare come positivo lo svolgimento delle varie operazioni
richieste se il confronto ha dato esiti positivi e dunque perse-
verare nelle operazioni intraprese, oppure nel caso contrario
valutare come negativo e insoddisfacente il proprio operato
e attivare correzioni appropriate e modifiche alle strategie in
corso.
Come risulta chiaro, la persona deve gestire in modo
attivo una continua dialettica tra i processi di autosservazione,
autodirezione e autovalutazione.
Essa dovrebbe quindi applicare le sue conoscenze, sia te-
oriche generali che personali e introspettive, nell’autoregolarsi
efficacemente durante lo svolgimento di una prova o di un
concreto apprendimento, compito di memorizzazione, problem
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