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Come puoi potenziare le tue strategie di
autoconsapevolezza e autoregolazione?
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L’
autoconsapevolezza
rispetto al proprio funzionamento co-
gnitivo fa riferimento all’introspezione e all’autoanalisi di «cosa e
come sto pensando, valutando, ricordando», ecc. Questo, per la
persona, vuol dire conoscere il funzionamento dei propri processi
cognitivi e comportamentali, rendendosi conto dei punti di forza e
di debolezza, per poter così lavorare con un potenziamentomirato.
L’importanza dell’autoconsapevolezza personale non va
sottovalutata, proprio perché è il «ponte» che collega la cono-
scenza teorica che abbiamo della nostra mente al suo concreto
utilizzo individuale nell’autodirezione dei processi cognitivi.
Rendersi conto dello svolgersi dei propri processi cognitivi
e dei fattori, esterni/ambientali e psicologici, che li influenzano
non è affatto semplice, anche per una persona con una conoscen-
za esauriente della cognizione umana. Diventa allora fondamen-
tale il ruolo del feedback sociale positivo che il soggetto riceve
in riferimento alle proprie prestazioni, e cioè dell’informazione
di ritorno che dovrebbe articolarsi su due livelli:
1. una base continua e comunque presente di conferma psico-
logica della «validità essenziale» e del valore intrinseco di se
stessi come persone, al di là delle proprie capacità;
2. una serie fattuale e oggettiva di informazioni sulle reali
caratteristiche, positive o negative, delle prestazioni, che do-
vrebbe formare gradualmente la consapevolezza del proprio
funzionamento.
L’analisi guidata e sistematica degli errori commessi, ma
anche delle situazioni affrontate e risolte positivamente, è
un’ottima occasione per far crescere in noi la consapevolezza
di cosa non ha funzionato, o viceversa.
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