Da quando ho scoperto la teoria delle intelligenze multiple la mia idea
dell’intelligenza e dell’insegnamento è cambiata. Dove ero stato abituato a
vedere solo deficit di apprendimento ora vedo potenzialità inespresse.
Walter McKenzie
La teoria delle intelligenze multiple elaborata dal prof. Howard Gardner,
psicologoedocentepresso l’UniversitàdiHarvard, vienepresentata edescritta
per la prima volta nel 1983 nel libro
Frames of mind
(Gardner, 1987). In esso
Gardner si pone in netta contrapposizione con quella che fino a quel momen-
to era stata considerata l’ortodossia psicologica a proposito dell’intelligenza,
considerata un’entità innata, unidimensionale e determinabile con esattezza.
Tale convinzione psicologica, nata intorno agli anni Venti ad opera di alcuni
ricercatori (tra i quali i francesi Simon e Binet) e consolidatasi sempre più nel
tempo, partiva dal presupposto che gli individui nascono con una certa intel-
ligenza, che questa intelligenza è pressoché impossibile da modificare e che
gli psicologi possono stabilire il quoziente intellettivo (QI) di un individuo
attraverso test e punteggi percentuali.
Nei decenni successivi numerosi studiosi, all’interno della ricerca psi-
cologica, cominciarono a contrastare l’idea di un’intelligenza sovraordinata,
unica e statica, apponendo alla base della loro analisi quella di un’intelligenza
modulare, insieme di molteplici e diversi fattori. In questo nuovo scenario si
inseriscono, intorno agli anniOttanta, gli studi di Gardner e dei suoi collabora-
La teoria delle intelligenze multiple
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