18
Intelligenze multiple in classe
6.
Prove a sostegno fornite da compiti psicologici sperimentali.
«Molti fra i paradig-
mi più usati nella psicologia sperimentale illuminano il modo di operare di
possibili intelligenze. Usando i metodi dello psicologo cognitivo si possono
studiare conesemplare specificità, adesempio, particolari dell’elaborazione
linguisticao spaziale. Si può investigare anche la relativa autonomiadi un’in-
telligenza; questi compiti sperimentali possono fornire prove convincenti a
sostegno della tesi che particolari abilità sono (o non sono) manifestazioni
delle stesse intelligenze.» (Gardner, 1987, p. 85)
7.
Prove fornite dalla psicometria.
La selettività e l’esclusività delle prove propo-
ste dai test psicometrici rispetto a determinati fattori intellettivi scartano a
priori,metodologicamente, alcune capacitàmisurabili conaltri strumenti di
rilevazione da adottare ad hoc. Spesso poi i test presentano nei loro risultati
correlazioni elevate tra indici che stimano intelligenze divergenti.
8.
Propensione a codificare un insieme di simboli.
È infine interessante valutare
la misura in cui ogni intelligenza umana sia in grado di materializzarsi in
sistemi di simboli, codificati culturalmente, che veicolano informazioni
significative; una caratteristica prioritaria dell’intelligenza umana è infatti
la sua naturale «tendenza» a materializzarsi in un sistema simbolico.
Questi criteri comprovati dapiùambiti scientifici consentironoaGardner
di individuare e definire inizialmente sette intelligenze: linguistica, musicale,
logico-matematica, spaziale, corporeo-cinestetica, interpersonale, intraperso-
nale. Un’ottava intelligenza, quella naturalistica, è stata aggiunta tra il 1995 e
il 1997 e una nona, l’intelligenza esistenziale-spirituale, è attualmente ancora
in fase di studio, non avendo per il momento soddisfatto la maggior parte dei
criteri stessi; così, quando si trova in territorio italianoper esporre la sua teoria,
Gardner parladi «otto intelligenze emezzo»,mutuandoprecisamente il titolo
del celebre film di Federico Fellini. Lo stesso studioso, tra l’altro, non esclude
che già in un prossimo futuro, grazie agli sviluppi delle neuroscienze, si possa
giungere a identificare un numero maggiore di intelligenze.
L’
intelligenza linguistica
è la capacità di usare il linguaggio per esprimere
efficacemente il proprio pensiero e comprendere quello degli altri; «una sen-
sibilità per il significato delle parole, grazie alla quale un individuo apprezza le
sottili sfumaturedi significatoesistenti fra il versare inchiostro
intenzionalmente,
deliberatamente o volutamente.
Una sensibilità all’ordine fra leparole: la capacità
di seguire regole grammaticali e, in occasioni scelte con cura, di violarle. A un
livello un po’ più sensoriale, una sensibilità ai suoni, ai ritmi, alle inflessioni e
ai metri delle parole [...]. È una sensibilità alle diverse funzioni del linguaggio:
il suo potenziale di eccitare, convincere, stimolare, trasmettere informazioni o
semplicemente di sapere.» (Gardner, 1987, p. 97)
© Edizioni Erickson