La gestione del gruppo infantile
107
aspetto è molto importante: occorre che il bambino sia il principale protagonista del pro-
getto e che sia aiutato nell’assumere la scelta e la responsabilizzazione che ne consegue.
2. Occorre raccogliere le firme dei genitori che autorizzano il figlio a fermarsi una notte a
scuola e assicurarsi di avere numeri telefonici e recapiti di ciascuno.
3. Se e dove è possibile si potrebbe stabilire il menù per la cena e la colazione, proponendo
cibi diversi da quelli che normalmente vengono consumati allamensa scolastica e curando
molto la presentazione. Se cenare a scuola non è possibile per motivi di organizzazione
scolastica si potrebbe pensare di programmare una cena fuori insieme (come quelle di
fine anno) o di accogliere i bambini a scuola in un orario stabilito dopo cena, non troppo
tardi per consentire loro di sperimentare un’attività notturna comune. La colazione poi
può essere organizzata in un bar vicino alla scuola.
4. Si può scegliere lo spazio che verrà adibito a ristorante; il giardino è il luogo più indicato, in
caso di pioggia si allestisce una sala all’interno. Se non si cena a scuola occorre progettare
uno spazio dove organizzare un’attività insieme prima della fase di addormentamento.
5. Il giorno stabilito i bambini faranno il loro ingresso nella scuola intorno alle 19:00 o al
massimo entro le ore 20:00 e nel loro zainetto avranno: lenzuola o sacco a pelo; materassini
se necessari; pigiama; spazzolino da denti e asciugamano; tazza o quanto stabilito per la
colazione; giocattolo o pupazzo per la notte.
6. All’ingresso un’insegnante si informerà presso i genitori delle abitudini notturne di ogni
bambino e si preoccuperà di annotarle scrupolosamente. Questa fase può essere anche
definita in un momento preliminare di incontro con i genitori e all’accoglienza si può
ridefinire insieme al bambino quali sono gli aspetti rituali per lui importanti.
7. Prima di dormire si organizza un rituale preciso: preparazione della sala o della classe con
i sacchi a pelo e i materassini; lavaggio dei denti e vestizione con il pigiama; fiaba della
buona notte letta magari a lume di candela.
Gli insegnanti devono essere pronti a gestire eventuali paure o difficoltà dei bambini, stimo-
lando l’interazione del gruppo e sostenendo la sicurezza e l’autonomia dei bambini.
(Tratto da un’idea e dall’esperienza di Donatella Mondin)
© Edizioni Erickson