La gestione del gruppo infantile
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Ai nostri giorni capita spesso che l’educatore si trovi davanti a bambini
o bambine che fino a quel momento hanno vissuto in un contesto di adulti
(genitori, nonni, tate, ecc.), spesso venerati dalle figure parentali, abituati a
stare su un piedistallo, a interazioni di tipo diadico con l’adulto, in cui bam-
bino e adulto hanno una definizione diversa della situazione, del contesto in
cui si trovano. Oggi, i bambini cresciuti in ambienti che faticano a reggere lo
scontro educativo, che hanno difficoltà a definire regole e limiti e che hanno
confuso l’affermazione fondamentale dei diritti dei bambini con l’idea che
vada loro tutto concesso per non intaccarne il benessere e produrre sofferenza,
sono abituati a comandare. E non solo comandano gli adulti, ma sono anche
in difficoltà quando devono sostenere un richiamo o gestire una frustrazione.
Allora, solo grazie alla pazienza dell’educatore e a tempi adeguati il bambino
può essere aiutato a costruire una definizione intersoggettiva, in cui si renda
possibile un effettivo incontro con l’adulto e con gli altri.
L’infanzia di oggi è poi caratterizzata anche da
nativi digitali.
Si tratta di
bambini e bambine che fanno fatica a mantenere la concentrazione, anche per
piccoli momenti, perché sono spesso spinti da un
fare
con ritmi agitati, dettati
quasi da impulsi sia luminosi che sonori, tipici degli strumenti checaratterizzano
l’epoca digitale, quali televisione e personal computer o videogiochi. La mag-
gior attitudine verso il digitale porta i bambini a sentirsi sempre più sollecitati
e a usare soprattutto certe parti del corpo a scapito di altre: si registra infatti
un certo rallentamento della mobilità già a cominciare dai primi anni di vita,
dove la sedentarietà prevale su attività di tipo motorio.
Tutte queste componenti dovrebbero essere tenute in considerazio-
ne quando si parla di gestione del gruppo a scuola. Gestire bambini così
piccoli significa allora innanzitutto porsi degli obiettivi minimi per quanto
concerne il processo di socializzazione e di autonomia, in cui risulterà
molto importante il livello di conoscenza dei bisogni di natura individuale
di ogni bambino.
Il processodi socializzazioneè spessoconsideratodagli insegnanti l’ambito
all’interno del quale si manifestano più problemi: di relazione tra bambini, e
tra bambini e adulti. Non sempre l’educatore riesce a cogliere correttamente
la qualità e la quantità dei rapporti interpersonali che si instaurano all’interno
di un gruppo infantile. Il mancato riconoscimento dei bisogni emergenti a
questo livello, e una loro inadeguata esplicitazione, può determinare un’inte-
grazione problematica e disfunzionale del gruppo, incidendo di conseguenza
negativamente sul processo primario dell’apprendimento.
Per i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia tutto è fonte di ap-
prendimento: tutto quello che l’esperienza quotidiana può dare loro, a partire
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