La gestione del gruppo infantile
99
è riuscito a elaborare del suo vissuto di alunno o alunna e da quanto sa pro-
porsi con fermezza in un’ottica di rispetto reciproco. Il bambino non è un
soggetto da plasmare, va rispettato in ogni sua caratteristica, ma va aiutato a
crescere: educare ha il significato molto preciso di aiutare i bambini a tirare
fuori quanto hanno già inscritto in se stessi. I bambini non vanno comandati,
ma accompagnati.
Sempre ricordando Daniele Novara (2009, pp. 88-95): è fondamentale
che i bambini e le bambine comprendano la regola e che siano messi in gra-
do di poterla rispettare. Facciamo un esempio di regola fuorviante: si va in
bagno tutti alla stessa ora. Questa è una regola assurda, che non aiuta certo il
bambino a gestire la riconoscibilità dei suoi stimoli interni e anzi lo accom-
pagna ad adeguarsi a ritmi che non sono suoi. E poi, come si fa a spiegare a
un bambino che deve fare i bisogni quando la maestra glielo ordina? Sembra
assurdo, ma in molte scuole si fa ancora così. Oppure: non si deve litigare.
Questa è un’imposizione che non può avere significato, se non quello di
una costrizione a esprimere (o a non esprimere) le proprie emozioni. Come
si fa a spiegare a un bambino una regola di questo genere? Attivando delle
componenti di tipo moralistico, lontanissime dall’esperienza del bambino,
con il risultato di misurarsi dentro una cornice del giusto/sbagliato, cattivo/
buono. Il bambino bravo, il bambino buono non litiga. Cioè non si relaziona
spontaneamente con gli altri.
Potremo faremolti esempi che a questa età riguardano soprattutto la sfera
relazionale, in quanto, è quello che ci auguriamo tutti, alla scuola dell’infanzia
l’approccio con la didattica deve avere carattere di sviluppo dell’autonomia e
della socializzazione e non quello di produzione cognitiva spinta.
Una gestione del gruppo sufficientemente buona deve puntare quindi
sulla corretta spiegazionedelle regole, sullaflessibilità rispettoalla loro trasgres-
sione — soprattutto tenendo conto delle età diverse — e su una buona dose
di coerenza sia tra le diverse figure professionali che si succedono durante la
giornata, sia con i concetti che vengono espressi. I bambini sono molto attenti
a quello che l’adulto dice, ma lo sono ancor di più rispetto a quello che l’adulto
fa e sono abilissimi nel cogliere incongruenze o disaccordo per sfruttarli a loro
vantaggio.
Il mancato rispetto reciproco tra bambini e la gestione dell’aggressività tra pari e
con l’adulto
Altro elemento di forte conflittualità e di fatica nella gestione del gruppo
infantile è il mancato rispetto tra bambini, che spesso si traduce in una forte
© Edizioni Erickson
1,2,3,4,5,6 8,9,10,11,12,13,14,15