La gestione del gruppo infantile
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L’aspettativa esagerata da parte del mondo adulto
Un altro versante faticoso e impegnativo della gestione del gruppo è
connesso all’approccio didattico. È facile imbattersi in bambini che rifiutano
di eseguire certi compiti o non vogliono lasciare lo spazio del gioco o ancora
si sentono fortemente a disagio rispetto a certi tipi di attività.
Saràmolto importante per l’educatore capire quando reazioni aggressive
o silenzi prolungati da parte del bambino possono derivare da un’eccessiva
richiesta dell’adulto nei suoi confronti. Nella prima infanzia pretendere
produzioni grafiche o talvolta scritte, imponendo paletti molto rigidi, non
aiuta il bambino ad apprendere ciò che gli serve davvero in quel momento.
È molto più efficace e sensato predisporre materiali affinché il bambino
possa scegliere il modo migliore per esprimersi, aiutarlo a scoprire ciò che
gli piace, e a condividerlo con qualche amico e amica. È anche importante
iniziare a creare piccoli gruppi di lavoro, coppie, o gruppi di tre bambini, in
modo da attivare quelle risorse interne che sono facilmente interscambiabili:
questa è un’età in cui gli elementi imitativi sono importantissimi e il con-
dividere abilità ed esperienza attiva una funzione a specchio che favorisce
l’apprendimento.
Ancora una volta la domanda che insegnanti e educatori dovrebbero
porsi è: che cosa posso chiedere a ogni singolo bambino? Che cosa ogni
singolo bambino è in grado di dare? Mi interessa il suo apprendimento o
mi interessa dimostrare che è si è ottenuto un certo prodotto? Uno dei nodi
problematici dei nidi o delle scuole dell’infanzia sta proprio in quel dover/
voler portare tutti i bimbi a uno stesso livello di produzione, perdendo di vista
altri elementi di altrettanta se non maggior importanza a livello relazionale
e interpersonale.
L’organizzazionedidatticadovrebbeessere intesa come lapredisposizione
di un accogliente emotivante ambiente di vita, di relazioni e di apprendimenti
che, escludendo impostazioni precocemente disciplinaristiche e trasmissive,
favorisca una pratica basata sulla articolazione di attività, sia strutturate che
libere, differenziate, progressive e mediate. Non dimentichiamo che, come
riportato dai programmi ministeriali, la
Maturazione dell’identità
, la
Conqui-
sta dell’autonomia
, lo
Sviluppo della competenza
1
sono a pieno titolo obiettivi
della scuola dell’infanzia. Ci dovrebbe essere quindi un consolidamento delle
abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche con una riorganizzazione
dell’esperienza tramite l’esplorazione e la ricostruzione della realtà. Il tutto
1
; si veda la sezione: Programmi Scuola dell’infanzia.
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