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Maschi contro femmine?
In molti casi ciò che si percepisce come possibile può diventare il fattore
predominante nella scelta della professione. Cioè, se io penso di poter (anche nel
senso di essere autorizzata, per esempio dalla cultura a cui appartengo) diventare
magistrato è possibile per me diventarlo; se nemmeno lo penso, sarà impossibile.
Pensiamo, per esempio, al fatto che in Arabia Saudita alle donne è vietato
prendere la patente. Questo significa che non possono guidare l’auto, non posso-
no uscire da sole, non possono uscire la sera se non accompagnate, non possono
diventare pilota di Formula 1 e, chissà, forse non possono nemmeno immaginare
come può essere diversa la vita al volante di un’auto.
Ci sono oggi e ci sono sempre state donne che hanno scelto carriere e pro-
fessioni in cui si trovavano sole: scienziate, dottori e intellettuali in un mondo di
uomini. Ancora oggi è così, almeno ai vertici. Le donne sono poche, molto poche,
perché? In questo libro possiamo riflettere insieme su questa domanda. La risposta
si trova all’inizio della vita dei nostri bambini e delle nostre bambine, in ciò che
noi genitori, educatori, insegnanti riteniamo possibile per loro e quindi in ciò che
loro stessi ritengono possibile per il loro futuro.
Per aprire il futuro alle donne e agli uomini di domani dobbiamo ampliare le
loro possibilità e per farlo occorre prima di tutto scoprire in quale mondo viviamo,
ma proprio scoprirlo come scienziate/i, guardarlo davvero.
Vi proponiamo un piccolo esperimento: entrate in un grande magazzino di
giocattoli e provate a catalogare le proposte di gioco che incontrate. I reparti sono
di solito organizzati per fasce d’età e per genere. Nel reparto bambine (dirigetevi
verso la macchia rosa) troverete giochi di cura (bambole e affini) e di seduzione
(trucchi, travestimenti, ecc.). Se cercate giochi di ragionamento (chimica, astro-
nomia, biologia) o di costruzione, dove vi dirigerete?
Se organizzate una caccia al tesoro con i vostri allievi e allieve, dando loro
una lista di giochi da trovare nel minor tempo possibile, noterete che bambini e
bambine, al di là dei gusti individuali, si sanno orientare con molta competenza tra
questi reparti trovando «il piccolo chimico» nel reparto da maschi e il blocco dei
mandala nel reparto delle bambine. Cosa possiamo dedurre da questo esperimento?
Il titolo del libro è provocatorio. La vita è come un gioco a somma 0: se perdo io,
perdi tu — se vinco io, vinci tu. Non c’è una guerra maschi contro femmine, né
viceversa; solo insieme si può scalare la montagna.
© Edizioni Erickson