Come crescono bambine e bambini
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Nelle interazioni di gruppo le bambine sembrano orientate verso le persone, i bambini
verso le attività.
Comportamento prosociale in contesti naturali cioè anche se non organizzato dagli adul-
ti, le emozioni non possono essere riconosciute se in rapida successione, maggior rilie-
vo al gruppo dei pari, distinzione regole morali e convenzioni sociali, nozioni di giustizia
distributiva (a tutti la stessa quantità).
4 anni
Riesce a sostenere una conversazione logica sul perché vuole qualcosa per almeno 4
battute.
4-5 anni
Si rende conto che il genere è costante nel tempo, il bambino inizia a identificarsi con
la figura paterna, la bambina con la figura materna.
4-7 anni
Con l’ingresso alla scuola dell’infanzia generalizza le esperienze, nascono le categorie
ma non comprende ancora l’invarianza, per esempio che la stessa quantità di acqua
posta in un vaso lungo e stretto o in uno largo e corto resta sempre uguale, giudica la
quantità dalla forma del vaso.
Le bambine mostrano una maggiore conoscenza del mondo maschile rispetto a quanto
i bambini conoscano il mondo femminile.
5 anni
Tutti movimenti sono prima organizzati e poi indirizzati a finalità precise.
Nasce il vero e proprio gioco in gruppo.
Il bambino e la bambina hanno dialoghi su eventi passati o futuri.
6-10 anni
5-6 anni
C’è ancora un concetto di giustizia distributiva rigida, ovvero «occhio per occhio».
5-7 anni
Aumenta costantemente la capacità di riprodurre uno schema che rispetti i nessi tem-
porali e causali del prima e del dopo e di cosa causa cosa.
6 anni
Viene acquisita la terza dimensione, comprensione dello spazio euclideo.
È capace di distinguere tra il sentimento che sta provando e ciò che è opportuno mani-
festare.
Concetti di spazio e di tempo si stabilizzano.
Conosce circa 14.000 Parole.
6-7 anni
Comprende che talora la stretta uguaglianza tra le parti non è giusta.
6-10 anni
Riconosce le proprie emozioni anche in rapida successione.
6-11 anni
Sviluppa la capacità di comprendere, percepire e valutare gli altri individuando le cause
dei loro comportamenti.
Accetta l’autorità dell’adulto e gode dei vantaggi connessi (essere curato, protetto).
Reciprocità simmetrica con i compagni, mantenimento dei patti e cooperazione per man-
tenere i patti.
Cambiano le aspettative nei confronti dell’amico/a che viene scelto/a per corrisponden-
za di gusti personali, stili relazionali, le conversazioni riguardano la pianificazione dei
giochi, ricerca soluzioni di conflitti, parla degli altri ma raramente parla di sé.
7 anni
Morale eteronoma: l’adulto impone regole e leggi che sono sacre e immutabili, non c’è
considerazione di contesto e di intenzioni.
Realismo morale: valori e doveri esistono di per sé indipendentemente da chi le pensa.
Responsabilità oggettiva: l’azione è giustificata per le sue conseguenze immediate.
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