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Maschi contro femmine?
non ha mai fatto: può essere un’involuzione, come per esempio alla nascita di
un fratellino o sorellina, oppure un’evoluzione perché la bambina è diventata
così sicura delle sue capacità che può rinunciarvi e cimentarsi con l’imparare
a chiedere aiuto (abilità spesso mal acquisita anche dagli adulti).
Tabella 1.1
Tappe di sviluppo
0-12 mesi
0 mesi
Sono presenti i riflessi innati: pianto, suzione, vocalizzo.
0-24 mesi
Le conoscenze derivano dal ripetere le esperienze più volte.
1-5 mesi
Il suono «ooo» indica attività piacevoli, prime comunicazioni ad altri.
Sorriso spontaneo, non in risposta a stimoli ma sorride per sé.
Si gira verso una fonte sonora, qualcuno che gli parla o un rumore.
Aumenta l’efficienza visiva, diventa capace di discriminare le differenze, per esempio
distingue i volti di mamma e papà.
È in grado di mantenere una relazione faccia a faccia, per esempio guarda l’interlocu-
tore.
Ha reazioni circolari, cioè ripete le azioni fatte inizialmente per caso se funzionano o
servono.
Indica con il dito per comunicare che è interessato/a a cose o persone.
Sorride in risposta a un sorriso, gorgheggia, grida e riconosce oggetti di uso comune
come il biberon.
Volontariamente tira, scuote, muove gli oggetti per capire che relazione c’è tra lui/lei e
loro, comincia a capire che è proprio lui/lei che li muove.
Produce suoni che indicano chiaramente il piacere.
Condivide degli oggetti con le altre persone, per esempio li porge all’interlocutore.
6-7 mesi
Riesce a stare seduto/a.
Inizia a sperimentare l’ambivalenza, cioè la presenza contemporanea di emozioni sia
positive, sia negative.
Risponde in modo diverso ai coetanei rispetto agli adulti.
Fase del balbettio, ripete sillabe.
Differenzia la paura come emozione.
Sa distinguere rabbia e dolore.
Rifiuta la pappa che non gli piace, può mangiare un biscotto da solo/a.
8-9 mesi
Il comportamento diventa organizzato, finalizzato, flessibile.
Agisce reciprocamente cioè a seconda di ciò che fa la persona con cui è in relazione e
intenzionalmente, cioè fa qualcosa proprio perché lo vuole fare.
Sorride selettivamente alla madre, ovvero le sorride in modo diverso dagli altri.
Si sporge per afferrare un oggetto.
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