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E
DUCARE
ALL
AFFETTIVITÀ
Un’azione didattica in uno qualsiasi degli atomi-competenza della «molecola
del cuore», individuato come bisognoso di nuovi stimoli o positivo e quindi da
rafforzare, comporta uno sviluppo, un cambiamento nel modo di vivere l’intera
affettività. La vita affettiva, il concreto vivere, è, quindi, al contempo punto di
partenza e finalità di questa idea pedagogica. In primo luogo lo è, come già
ampiamente spiegato, secondo l’idea che il «vivere» stesso sia catalizzatore di
un processo di formazione all’identità. In secondo luogo, il «vivere» stesso sta
all’inizio e alla fine del cammino di formazione all’affettività che abbiamo pensato.
La «molecola del cuore» si presta, in questo senso, sia a essere uno strumento
di osservazione della vita affettiva di un singolo o un gruppo a scuola, ma anche
un’idea che ponga delle finalità e che sappia quindi generare azioni.
Ci preme, comunque, ricordare che si tratta di uno strumento e come tale è
assolutamente adattabile ai vari contesti di utilizzo e migliorabile da persone che
ci si confrontano. In questo senso, consapevolmente, non stiamo proponendo
un modello. Vogliamo mettere nelle mani del lettore uno spunto di riflessione,
un’idea. Idealmente stiamo in dialogo con lui, consapevoli che potrà condividere,
in toto o in parte, o rifiutare i nostri discorsi e che comunque troverà dei modi
di farli propri, rendendoli così il più adatti possibile al suo contesto.
La «molecola del cuore» come strumento di osservazione
Come strumento di osservazione, la molecola, con le sue competenze e
processi, si presta a orientare l’osservazione in classe. Concretamente significa
che per un insegnante può diventare più semplice descrivere la vita affettiva dei
bambini o ragazzi del proprio gruppo o della propria classe, riuscendo anche a
collocare i punti di forza e i punti da sviluppare.
La «molecola del cuore» diviene quindi uno strumento per fare una sorta
di
screening
della vita affettiva della classe o di un singolo alunno della classe.
Questo non significa che nel testo si troveranno
checklist
rigide attraverso cui
inquadrare gli alunni e le alunne all’interno di una certa categoria con determinate
caratteristiche e con un conseguente cammino formativo da intraprendere. Nel
suo utilizzo come strumento di osservazione, la «molecola del cuore» vuole essere
un orientamento. Può anche essere una
checklist,
ma nel senso più ampio e
flessibile del termine: una sorta di elenco di aspetti da ricordare.
L’elenco può facilitare un’osservazione mirata, consapevole: può orientare
verso un modo di guardare agli alunni che tenga in considerazione le diverse —
molte — sfaccettature della vita affettiva. Ma proprio perché guarda gli alunni,
lascerà spazio ad annotazioni che escono dagli ambiti immaginati in precedenza,
poiché è proprio il «vivere vero» che interessa.
© Edizioni Erickson
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