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linguaggio e plurilinguismo
altre lingue può essere di grande importanza per conoscere meglio la
propria prima lingua. Soprattutto occorre che un sistema linguistico
sia appreso e vissuto, non come una serie di regole a cui adeguarsi, ma
come un insieme di opzioni fra cui scegliere.
Consideriamo ilmodo in cui alcune delle caratteristiche del verbo che
abbiamo esaminato nel primo capitolo
(Linguaggio e lingua: caratteristi-
che e funzioni)
possono essere oggetto della riflessione interlinguistica.
In base ai principi di gradualità e ciclicità, fin dall’inizio dell’incontro
con le lingue, anche nella scuola dell’infanzia, si può prevedere una
progressione che va dal primo riconoscimento di
che cosa è
la lingua e
cosa se ne fa
a un successivo arricchimento di tutte e due le prospettive.
I bambini passano da intuizioni che sono naturali e spontanei a con-
sapevolezze che talvolta si possono definire più
embrionali
e, talaltra,
più
sviluppate
. Una tematica portante, trasversale all’intero curricolo
scolastico, come «Io e il mio corpo» può dare luogo a molte attività che
coinvolgono la motricità globale e fine e permettere il compimento di
azioni, l’osservazione, la riflessione e il confronto tra quelle che sono
in via di svolgimento e quelle che si compiono tutti i giorni, come
«correndo/correre», «giocando/giocare», «tagliando/tagliare», «seduto/
sedersi», e anche analogie e differenze con altre lingue come l’inglese:
«running/run», «playing/play», «cutting/cut», «sitting/sit».
Una tematica portante che avvia lo sviluppo dell’asse scientifico-
tecnologico, come «Io osservo il mio mondo e scopro che …» può dare
luogo al confronto tra eventi, azioni e fenomeni osservati e verificati
durante esperimenti e a descrizioni di procedure o affermazioni di stati
permanenti riscontrati (ad esempio, «prendendo/prende», «mettendo/
mette», «galleggiando/galleggia», «affondando/affonda», «bollendo/
bolle»), sempre realizzando un parallelo fra caratteristiche e usi in altre
lingue, ad esempio l’inglese («taking/takes», «putting/puts», «floating/
floats», «sinking/sinks», «boiling/boils»). Un altro esempio può essere
l’osservazione (vedere, udire, toccare, odorare, gustare) di materiali
o oggetti, la rilevazione di dati sensoriali, la descrizione di qualità e
dimensioni espressi come stati permanenti: è grande/piccolo, rotondo/
quadrato, alto/basso, duro/morbido, salato/dolce, ecc. Molte attività
possono permettere di analizzare e successivamente effettuare sondaggi
e ricerche in cui si esprimono stati permanenti («piace/non piace»,
«vive/non vive»), oppure eventi compiuti («gioca/non gioca», «va/non
va», «guarda/non guarda»).
A livello della scuola primaria non ci sarà necessariamente alcuna
formalizzazione dei concetti di
stato
ed
evento
,
compiuto
o
incompiuto
,
permanente
o
temporaneo
, ma i bambini si abitueranno a una delle
caratteristiche dei vari sistemi linguistici incontrati — gli aspetti
verbali — che ritroveranno lungo l’intero percorso di apprendimento