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Didattica per competenze
corrispondente all’idea di cittadinanza. Si richiede che sia una cittadinanza
attiva, il che significa che essa deve comprendere la conoscenza di alcuni suoi
elementi costitutivi ma, nello stesso tempo, ne dovrebbe assicurare anche
l’esperienza diretta.
Riguardoal primopunto, per affrontare temi propri dellediverse situazioni
sociali e specifici degli assetti normativi di unPaese ènecessario che si apra uno
spaziocontenutisticoeffettivoall’internodell’attualeorganizzazione curricola-
re; il che, più in generale, significa che, secondo l’attuale organizzazione delle
materie formalmente previste, dovrebbe esserci uno spazio specifico ad essa
dedicato. Come si può constatare la proposta di soluzione non appare sempre
rispondere a questo obiettivo; il problema è stato posto e richiede scelte più
decise in questa direzione.
Il secondo aspetto, quello dell’esperienza, appare ancora più delicato. Si
tratta infatti di valutare se la conoscenza da sola possa creare nel soggetto il
senso di cittadinanza o se occorra anche esperire direttamente qualche per-
corso che faccia vivere l’essere cittadini. Nelle indicazioni pedagogiche e nelle
raccomandazioni chene seguono, si coglieuna posizione culturale favorevole a
questa seconda opzione: la cittadinanza si sviluppa vivendola e non solo cono-
scendola. Benché la conoscenzadei suoi contenuti siaun’essenzialeoperazione
concettuale, la cittadinanza è un’azione e l’educazione alla cittadinanza attiva
richiede che ci sia un’azione in corso, un’esperienza da fare sulla quale verifi-
care il valore dei contenuti che da essa scaturiscono o che stanno alla sua base.
Prendendo uno dei documenti europei, ad esempio quello riguardante i
nuovi Stati che sonoentrati dapoconell’Unione (Council of Europe,
Education
for Democratic Citizenship 2001-2004
), si nota come la propensione all’azione
venga sollecitata quale condizione della formazione alla cittadinanza:
«
Prima
di tutto ci deve essere la comprensione
di ciò che si intende con il termine
“cittadinanza democratica”. In secondo luogo, è l’uso di tale comprensione, al
fine di sviluppare alcune politiche educative di miglioramento».
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E così nell’analisi dell’esperienza che viene fatta da uno degli Stati coin-
volti, l’Ungheria, si dice che, dopo il 1989, occorre che «le strutture parteci-
pative degli studenti siano rimodellate e rese significative». Per raggiungere
questo obiettivo si propone di
creare una comunità di studenti che possa
rappresentare gli interessi di tutti. Questi gruppi avranno il diritto di decidere
circa l’organizzazione della loro vita comunitaria e l’elezione dei propri rap-
presentanti, nonché l’utilizzo di finanziamenti erogati per il funzionamento
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«First, it is the understanding of what is meant by the term “democratic citizenship”. Second, it is the
use of such understanding in order to develop some EDC-enhancing educational policies.»
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