Il sistema della competenza
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personali tantopiù facile è conoscere e padroneggiare l’oggetto e tutte le azioni
ad esso correlate.
L’oggetto-problema coinvolge la personalità e chiede di appropriarsi
autonomamente dei processi. Questo dinamismo potrebbe spiegare alcuni
aspetti più generali che le competenze intendono sottolineare e indicare. Farò
soltanto qualche osservazione in proposito, lasciando al lettore il compito di
leggere nei documenti europei la descrizione dettagliata dei campi indicati
dalle competenze chiave presentate.
La prima osservazione riguarda la comunicazione, che nel documento
sovrasta gli altri aspetti e diventa una linea portante della formazione. Al suo
interno si possono e si devono considerare tutti gli aspetti ad essa correlati pro-
prio comequelli del possessogrammaticale e sintattico. L’agire comunicativo è
proposto come contenitore dentro emediante il quale possono avveniremolte
operazioni, ma la prima riguarda l’imparare a comunicare.
La seconda osservazione concerne le principali aree che la formazione
deve non solo curare ma assumere come essenziali: la matematica, la scienza,
la tecnologia, le scienze sociali e, infine, quelle espressive (punti 3, 4, 6 e 8
dell’elenco). Il quadro si muove pertanto su ambiti di tipo strettamente scien-
tifico e ambiti sociali ed espressivi, intendendo con questi ultimi tutte quelle
discipline o aree culturali ampiamente diffuse nella nostra società come mai
in passato: musica, arti dello spettacolo, letteratura, arti visive.
Sulla base di questa indicazione di campi disciplinari si può già ipotizzare
la costruzione di un curricolo formativo che privilegi un «nocciolo» centrato
su tredefiniti settori culturali: scientifico, sociale, artistico-espressivo. L’indica-
zione è precisa, il problema semmai sembra essere quello dell’equilibrio tra le
parti; si tratta di vedere come i diversi contesti istituzionali intendono tradurle
in azioni e quale spazio si vuole assegnare a ognuna di esse.
La terzaosservazione concerne il campochedefinireimetodologicoe che
comprende l’imparare a imparare e il senso di iniziativa e di imprenditorialità.
Il primo si colloca in una posizione diversa rispetto al secondo: viene prima,
perché sta alla base di qualsiasi movimento che produca conoscenza o azione.
Riguarda la cura dei dinamismi di base con tutta l’attenzione che deve essere
posta a ciò che li rende attivi, quindi alle abilità che li esercitano. Il secondo si
muove di più sul campodelle azioni pensate e progettate per fare, per costruire,
per gestire e pianificare imparando ad assumersi i rischi prevedibili.
Se la proposta fatta dal documento europeo insiste, in particolare, su
tre aree da sviluppare —comunicazione con tutte le sue forme contempo-
ranee, arricchite appunto da arti creative diverse; aree culturali specifiche e
strategiche: matematica, scienze, tecnologie e cittadinanza; dimensione me-
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