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L
E MIGLIORI
PROPOSTE OPERATIVE
SU
… R
ELAZIONI
E
COOPERAZIONE
FRA
PARI
reciprocamente, cercando di comprendere a fondo e di ripetere quanto detto
dai compagni (ascolto attivo) (Carkhuff, 1988).
È necessario che l’insegnante modifichi il suo ruolo: non più al centro
della comunicazione interattiva con i ragazzi, ma facilitatore della stessa e del
confronto tra alunni inunclimademocratico, dove la ricercadella condivisione
diventa la regola basilare della vita di classe.
Migliorare l’interazione positiva tra pari attraverso compiti creativi
La creatività non va vista unicamente come una dote innata che solo
pochi privilegiati possiedono, ma come potenzialità di cui ciascun indivi-
duo è fornito, a patto che l’ambiente in cui è inserito sia opportunamente
stimolante. Possiamo anche pensare che esista uno stile cognitivo divergente
individuato da Guilford negli anni Cinquanta, con caratteristiche cognitive
e di personalità del tutto differenti dallo stile convergente, e anche una spe-
cifica intelligenza creativa da sviluppare (Zamperlin e De Beni, 1997, pp.
383-401; Sternberg, 1997).
Rispetto a cosa
non
è creatività, sicuramente essa non è semplicemente
un sinonimo di creazione artistica, ma la capacità di conoscere, fare proprio,
apprendere e di convergere su qualche cosa di preordinato (uno schema)
e successivamente di divergere, di affrontare i problemi in modo nuovo e
di organizzare dati, informazioni e materiali in modo insolito e originale
(rompere gli schemi). Una persona può esprimere la sua arte diventando uno
scrittore, un poeta, unmusicista o un pittore se ha avuto degli strumenti, delle
tecniche, degli schemi, ed è solo in questo modo che può avere la possibilità
di rompere gli schemi consolidati e di crearne di nuovi (se ci pensiamo è
quello che hanno fatto Giotto, Picasso, Debussy, Baudelaire, Pennac e tanti
altri grandi creativi).
Jack Zipes (Zipes, 1996), esperto in educazione alla narrazione, afferma
che i bambini possono inventare e usare i personaggi, i temi e le strategie nar-
rative del racconto a patto che sappiano che cosa sia un racconto classico e che
conoscano le differenze tra i vari generi. Allo stesso modo, una persona può
essere molto creativa in cucina, nell’arte di apparecchiare la tavola, nell’arre-
dare l’appartamento, nel confezionare abiti, nel suo lavoro in genere, solo se
ha acquisito alcuni basilari strumenti e tecniche.
Ritornando a Guilford, egli sostiene che il pensiero divergente, caratte-
ristica fondamentale della creatività, si esprima attraverso una serie di fattori,
ripresi successivamente da Williams nel suo modello (Williams, 1994).
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