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L
E MIGLIORI
PROPOSTE OPERATIVE
SU
… R
ELAZIONI
E
COOPERAZIONE
FRA
PARI
Gli alunni andranno incoraggiati nell’interazione reciproca e in questa
libera ricerca, dove nessuno sa cosa verrà creato alla fine. È un’educazione
all’ascolto, all’interazione, allo sviluppo di abilità di discussione, al rispetto
e all’incoraggiamento reciproco, che contribuisce notevolmente a un clima
positivo, favorevole all’atto creativo.
Nella fase di discussione collettiva, l’insegnante mostrerà alla classe cosa
significa ascoltareattivamente, parafrasare, incoraggiare lapartecipazioneenon
valutare. È proprio da queste dimostrazioni che gli alunni imparano le abilità
sociali alla stessa stregua di quelle cognitive. Pensiamo solo per un momento
a quale clima può creare un insegnante che non dimostri interesse verso ciò
che gli alunni hanno da dire, oppure dia valutazioni negative a determinati
interventi, oppure, ancora, non rispetti, lui prima di tutti, le regole concordate,
ad esempio il turno di parola.
Manmanochequeste abilità sociali di interazione reciproca tra compagni
crescono, l’insegnante si farà semprepiù indisparte,mentre troveranno sempre
più spazio i lavori di gruppo.
Per favorire l’interazione tra pari, può essere utile imparare alcune regole
del tipo:
1.
concisione:
interventi brevi della durata massima di 15 secondi. Un compo-
nente del gruppo controllerà il tempo di ciascun intervento;
2.
ascolto attivo:
quando una persona ha terminato di parlare, si aspettano 3
secondi per permetteredi riflettere suquantodetto. Anchequesto controllo
(monitoraggio) può essere assegnato a un componente del gruppo, oppure
si può pensare a fasi diverse della discussione dove si monitorano abilità
sociali diverse;
3.
riformulazione:
inuna successiva fasedelladiscussione, puòessere introdotta
la regola che chi prende la parola deve iniziare riassumendo brevemente
quantodettodal compagno che ha parlatoprecedentemente. Anche inque-
sto caso, un alunno può avere il compito di controllare che tutti rispettino
l’accordo;
4.
contributo di ciascuno:
si interviene nella discussione una seconda volta
solo quando tutti i componenti del gruppo sono intervenuti, e così via per
le volte successive. Un alunno potrebbe segnare in una tabella a doppia
entrata gli interventi di ciascuno e dare ancora la parola alla persona che
è già intervenuta solamente quando il giro degli altri si è concluso. In tale
modo, tutti i componenti sono «costretti» a dare il loro contributo, anche
i più timidi, i meno partecipativi o con bassa autostima, che spesso hanno
le idee migliori.
Edizioni Erickson