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specifici comportamenti, come il camminare nervosamente
nella sala d’aspetto, il mangiarsi le unghie, il tremare, ecc.
Se invece considerassimo l’esame come un’opportunità,
una sfida stimolante con noi stessi in cui mettere alla prova
le nostre potenzialità, ecco che allora i nostri comportamenti
sarebbero ben diversi.
Lo stress può quindi essere sia benefico e stimolante (stress
positivo) che nocivo e distruttivo (stress negativo). Inoltre, a
qualcuno sarà già apparso chiaro che lo stress non è qualcosa
che si può evitare e, soprattutto, non è qualcosa da evitare
necessariamente.
Tutti siamo chiamati ad adattarci a situazioni piacevoli o
spiacevoli, sia quotidiane che eccezionali. La possibilità di far
fronte a un certo numero massimo di adattamenti per unità di
tempo e la capacità di adattamento del nostro organismo e della
nostra mente ci proteggeranno dallo stress negativo.
Hans Selye (1976) ha identificato un
sistema fisiologico
trifasico di reazione allo stress,
che ha denominato sindrome di
adattamento generale: si tratta di una sindrome generale perché
l’organismo risponde in maniera simile, indipendentemente
dalle caratteristiche specifiche del fattore stressante.
Il sistema trifasico rivela quando si è maggiormente vul-
nerabili a sintomi e problemi fisici stress-correlati.
Durante la fase 1 di allarme, l’ipotalamo riceve dalla cor-
teccia cerebrale il segnale che una data situazione è fisicamente
impegnativa o psicologicamente minacciosa. Il sistema nervoso
simpatico reagisce rapidamente aumentando lo stato di allerta
dell’organismo.
Se non si riesce a neutralizzare o eliminare i fattori stressanti
esterni, la sindrome di adattamento generale passerà alla fase 2
di resistenza, durante la quale l’organismo funziona a un ritmo
più elevato nel tentativo di fronteggiare gli stimoli stressogeni.
In particolare, il sistema endocrino fornisce la maggiore quantità
di minerali e ormoni necessari a mantenere lo sforzo in eccesso.
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