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linguaggio e plurilinguismo
I
tempi
riguardano la distribuzione quantitativa di esposizione alle
varie lingue presenti e il loro uso. In un ambiente multilingue vi è un
alternarsi delle lingue presenti, che può essere analizzato in termini
di quattro variabili intersecanti: macroalternanza e microalternanza,
alternanza programmata e spontanea. La
macroalternanza
riguarda
periodi temporali molto variabili, che possono essere dell’ordine di
una settimana, un giorno, una mezza giornata, oppure anche un’ora, in
cui si prevede l’uso di una lingua, seguiti da altri dedicati interamente
a un’altra lingua o ad altre lingue. In genere si tratta di un’alternanza
programmata
basata su una programmazione integrata delle lingue
negli apprendimenti, volta a promuovere uno sviluppo longitudinale
e progressivo di competenze attraverso più lingue. In questo modo
si possono realizzare percorsi in cui si riconoscono ruoli e funzioni
specifici per le diverse lingue, ma che siano più della somma delle
singole programmazioni nelle lingue coinvolte. Competenze realiz-
zate all’interno di un sistema linguistico possono essere una risorsa
molto importante per lo sviluppo delle stesse e altre competenze in
altri sistemi. Nel soggetto plurilingue stimoli e feedback in una lingua
aumentano le sue competenze in tutte le lingue. La microalternanza
prevede una dimensione temporale molto ridotta per il passaggio fra
lingue. Può essere programmata, nel senso che una sequenza o attività
si svolge in una lingua e quella successiva in un’altra lingua, oppure
spontanea,
perché frutto dei naturali processi di code-switching e
code-mixing.
Dalla prospettiva delle persone che fanno parte dell’ambiente mul-
tilingue, occorre innanzitutto chiarire il tipo di profilo plurilingue che
dovrebbero avere gli insegnanti e gli apprendenti, quali tipi e livelli di
competenze dovrebbero possedere e/o sviluppare. In entrambi i casi,
i profili saranno dinamici e possono prevedere combinazioni varia-
bili di competenze bilanciate, asimmetriche o ricettive in due o più
lingue. Aspetti particolarmente importanti da definire riguardano le
caratteristiche tipiche della comunicazione plurilingue e il modo in cui
l’ambiente richiede e/o autorizza particolari competenze comunicative
da parte degli individui che lo frequentano.
Nella concezione del profilo dell’insegnante plurilingue, non è as-
solutamente necessario che sia plurilingue bilanciato in modo da poter
lavorare in ambienti multilingui. Competenze asimmetriche e perfino
ricettive possono essere ampiamente sfruttate ai fini di una gestione
strategica dell’alternarsi di due o più lingue nel curricolo scolastico.
Occorre piuttosto vedere il ruolo dell’insegnante non tanto come
quello di esperto di lingua o di disciplina, quanto quello di esperto di
processi di apprendimento, una persona coinvolta nella co-costruzione
di competenze, anche le proprie.
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